Una nuova avventura ha inizio

Lara entrò nel bar concentrata nei suoi pensieri. Era arrivata a Tokyo per alcune informazioni che aveva ricevuto per vie traverse riguardo ad un tempio maledetto. Ovviamente non era tipa da ascoltare ogni singola cialtroneria che si raccontavano tutti gli esploratori da strapazzo che incontrava, ma questa volta la strada sembrava buona.
-Un caffè americano, grazie- disse con un Giapponese improvvisato, confermato anche dall'espressione del barista che sembrava aver capito poco o niente della sua richiesta. *Sarà difficile ottenere informazioni qui...* e sempre nei suoi pensieri si sedette ad un tavolino piccolo in un angolo, incrociò le gambe per mettersi comoda, appoggiò la schiena alla poltroncina e prese a scorrere il suo libretto degli appunti.

Lara sentì il campanellino d'ingresso suonare e sentì una voce piuttosto profonda e tutt'altro che occidentale rivolgersi in un giapponese perfetto al barista. Alzò gli occhi dal suo libricino, incuriosita e vide quell'uomo piuttosto affascinante e sicuro di sé. *Beh di certo non ha l'aria di essere giapponese...* abbassò lo sguardo dal profilo per rivolgerlo al suo bel posteriore rotondo *direi proprio di no*
Distolse subito lo sguardo, stupendosi di sé stessa per il gesto, per tornare a guardare il suo libro. Rimase ad ascoltare la conversazione, capendo poche informazioni essenziali tipo "maledizione" "Monte Fuji" "tesoro" e si sentì invasa dalla speranza.
Senza pensarci due volte prese il suo caffé, nascose il suo libretto e andò a sedersi al bancone, vicino a quel ragazzo occidentale. -Buongiorno! Non sembra essere di queste parti, eppure parla piuttosto bene il giapponese... mi chiamo Lara.- Non voleva esporsi troppo e rendere palesi le sue intenzioni di ricerca di informazioni, quindi tastò il terreno.

Lara infatti non notò lo sguardo indiscreto del giovane uomo, era troppo intenta a scoprire qualcosa di utile -Beh no, io non me la cavo così bene con il giapponese... comunque sono qui per studio, mi occupo di ricerca- mescolò il caffé così da non ricambiare direttamente lo sguardo di Indiana e mantenere una certa non-chalance -Mi ha sempre interessato quest'ambito culturale e religioso del Giappone, quindi sono venuta ad approfondire di persona....- Aggiunse per rendere il tutto un po' più chiaro e credibile -.... e magari sei qui anche tu per lo stesso motivo.- disse dopo una breve pausa.

*Ottimo, così riuscirò a scoprire altro riguardo al tempio di Asama... e poi visto che non è male, magari...* -Sei molto gentile! Sarei molto felice di imparare da uno come te- *LARA COSA STAI DICENDO* -intendevo da uno BRAVO come te in materia.- *Che figuraccia.....* Bevve il caffé per fingere che non fosse mai successo nulla

-Mah... veramente avevo in programma di continuare con i miei studi...- disse Lara, non voleva di certo far intendere che in quel momento l'unico suo interesse era proprio quello di andare con lui e scoprire (anche con l'inganno se necessario) tutto ciò che le serviva... quindi aveva deciso di fare un po' la preziosa. Bevve ancora il suo caffé come se stesse riflettendo sul "da farsi"
-... ma in fondo sempre di studio culturale si tratta no? So che questi giapponesi nascondono un sacco di significati filosofici e poetici nei loro... kanji?-

*CI SIAMO.* -..mmmh soluzione? Quindi c'è una sorta di... mistero da svelare? Mi piacerebbe davvero saperne di più, ho sempre amato i segreti- E con l'ultima frase lo fissò intensamente negli occhi e sorrise, questa volta certa di essere stata onesta.

Visto che Lara lo stava guardando negli occhi notò solo in quel momento che lo sguardo di Indiana tendeva a caderle addosso. Era abituata a sguardi indiscreti ma questa volta non era così fastidioso... -Se non ti do fastidio potrei accompagnarti, sei così disponibile che mi scoccerebbe farti correre avanti e indietro con dei libri per mostrarli a me.- finì il suo caffé, lasciò i soldi sul bancone per pagare anche il saké di Indiana e si incamminò verso la porta, senza nemmeno aspettare la risposta di Indiana, tanto la conosceva già a giudicare dallo sguardo.

Lara si trovò in una casa piccola e spoglia, tipica di qualcuno sempre in viaggio e a cui non interessano i fronzoli ma la sostanza. C'erano solo pochi elementi d'arredo come una piccola cucina con lo stretto necessario, un divano da due posti piuttosto vecchio e sfondato, un tavolo pieno di scartoffie e poco altro. -No no, fai pure, è casa tua... e per il bere, dipende, cosa hai da offrirmi?- Intanto notò appesa ad un chiodo al muro una frusta che la lasciò incuriosita